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Titolo Originale: |
A comedy in six unnatural acts |
Titolo in Italiano: |
Commedia in sei atti innaturali | |
Regia: | Jang Oxenberg | |
Durata: | 26' | |
Genere: | Narrativo - Fiction | |
Anno: | 1975 | |
Nazione: | Usa | |
Colore/B&N: | ||
Edizione: |
Benché le entrate economiche di Jan Oxenberg siano sempre state basse, lei e Barbara Hammer sono state tra le pioniere del cinema lesbico indipendente. Negli anni ‘70 i suoi cortometraggi hanno svolto un ruolo importante nella diffusione delle immagini lesbiche e nella trasformazione dell’idea del lesbismo da uno stile di vita sotterraneo ad una maggiore consapevolezza sociale. I cortometraggi sono stati spesso proiettati dinanzi ad un pubblico piccolo ma entusiasta, e sono stati un punto fermo di festival e rassegne di cinema gay e lesbico. Diversamente da Hammer, Oxenberg si serve dell’umorismo per guidarci nella sua politica sessuale, tecnica non sempre apprezzata dalle critiche di quel periodo. "A Comedy in Six Unnatural Acts" ha provocato grida omofobiche da parte di certe attiviste politiche, ma la reazione del pubblico è stata di solito di risate e apprezzamento. Come nel caso di Hammer, i suoi film sono rivolti ad un pubblico di lesbiche femministe, e molte proiezioni sono unicamente per donne. In un’ intervista di molto tempo fa, Oxenberg afferma: "Sono spettacoli per la comunità lesbica. Per quanto mi riguarda, non sono fatti perché altra gente li veda." Tecnicamente i suoi film non sono particolarmente complessi, perché Oxenberg è maggiormente interessata ai contenuti che non alla manipolazione del mezzo cinematografico. I film affrontano le problematiche di una generazione di lesbiche ingenue dal punto di vista politico e sociale. "A Comedy in Six Unnatural Acts" è stato un film-culto in numerose rassegne e festival degli anni ‘70. E’ una satira intelligente che presenta una serie di sketches, ciascuno su uno stereotipo peculiare del lesbismo: wall flower = tappezzeria; role-playing = seduzione; non-monoga-my = non monogamia; child-molester = molestatrice di bambini; stompin’ dyke = la dura. In ognuna delle scene Oxenberg fornisce sufficienti informazioni per illudere il pubblico e farlo saltare a conclusioni affrettate, e poi offre conclusioni che rovesciano le situazioni. Oltre alla comicità, il film affronta il serio problema dei ruoli nel lesbismo e di come essi siano limitati ed ingannevoli.