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Titolo Originale: |
Fresh kill |
Titolo in Italiano: |
Appena pescato | |
Regia: | Shu Lea Cheang | |
Durata: | 80' | |
Genere: | Narrativo - Fiction | |
Anno: | 1994 | |
Nazione: | Usa | |
Colore/B&N: | ||
Edizione: |
La regista, originaria di Taiwan, vive da 18 anni negli Stati Uniti, ed è conosciuta per le sue installazioni video, specialmente al Museo d’Arte moderna e al Museo Whitney di Arti americane. Fresh Kill è il suo primo lungometraggio, ed è ambientato a New York. Le due protagoniste, Sarita e Erin, sono lesbiche. Sarita, figlia di un indiano d’America, è induista. Erin è bianca; sua madre, attivista nera, è animatrice di un’emittente politica televisiva. Hanno una bambina nera Honey. Lavorano entrambe in un ristorante giapponese con una coppia di gay: un giapponese fanatico di informatica e un messicano, poeta sconosciuto e senza successo. Alcune scene del film sono girate a Taiwan e denunciano il dissesto ecologico e l’utilizzazione dei paesi poveri come discarica di quelli ricchi. Le scorie nucleari contaminano i pesci, che arrivano a New York nel ristorante dove lavorano e nelle fabbriche che producono cibo per gatti. Risultato: i gatti diventano verdi fosforescenti e scompaiono. Anche la piccola Honey sparisce. Sarebbe inutile cercare una spiegazione totalmente razionale di questo film, che potrebbe essere definito una fiaba surrealista degli anni ‘90 sulla diversità etnica, sessuale, ideologica di New York. La mescolanza delle culture favorisce, secondo la regista, un approfondimento, un arricchimento, un rinnovamento dei comportamenti umani, della cultura, della civiltà. Il film passa rapidamente da New York a Taiwan, da un personaggio all’altro, da una storia all’altra, da un’immagine all’altra senza dare spiegazioni, lasciando libera l’interpretazione. Cheang suggerisce di "guardare il film come una metafora della visione quotidiana della televisione, in cui il cambiamento continuo dei canali è l’incapacità di fissarsi su un programma preciso".