- Mostra
di arti visive -
Visual art exhibition
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DAL 17 AL 20 NOVEMBRE
presso il Cinema Lumière (Via Azzo Gardino 65) espongono
Jacqueline Domin - La memoria dell'acqua (visita il sito)
Francesca Manzini - Ho scelto di inseguire la notte
presso il Cinema Jolly (Via Marconi 14)
ARCHIVIA - Agenda 1974. Mostra fotografica documentaria sul femminismo del 1974 a partire dall'agenda della femminista storica Edda Billi
FROM THE 17th TO THE 20th OF NOVEMBER
Cinema Lumière
Jacqueline Domin - The water`s memory (visit the web site)
Francesca Manzini - I chose to chase the night
Cinema Jolly
ARCHIVIA - 1974 diary. Photo documentary exhibition on 1974 feminism, starting from the historical feminist Edda Billi`s diary
Fotografa naturalista
autodidatta, nasce a Parigi. Tuttora vive a Roma dove insegna atha yoga. Da
questo insegnamento nasce la sua tecnica fotografica, basata su sospensione e
continuità del respiro. Da diversi anni pratica fotografia subacquea, in quello
che lei definisce uno "spazio senza tempo". A
partire dal 2000 partecipa a diversi eventi culturali, suscitando notevole
interesse per la bellezza delle sue immagini, sempre al limite del reale. Tra
questi "La memoria dell'Acqua" a Olbia nell'ambito della rassegna
internazionale "Sardegna subacquea". "Seguendo
Il
lavoro è stato realizzato con la tecnica del polaroid e si muove attraverso il
linguaggio della fotografia e il linguaggio della parola. Il titolo è infatti
il primo verso della prima poesia. In un rapporto intimo del corpo con la natura
e del corpo con se stesso viene analizzata la paura dell'abbandono, viene
raccontata la storia del superamento di questa paura, la storia di una crescita
interiore.
Nata
a Roma il 3 settembre 1982, dopo il diploma di liceo classico conseguito nel
2001 si iscrive all'Istituto Europeo di Design per studiare fotografia. Nel
2004 si diploma portando come lavoro di tesi "Ho scelto di inseguire la
notte" che nel dicembre dello stesso anno presenterà ed esporrà in
una mostra nell'ambito della manifestazione "Tesi ed Eventi" presso
Femminismo di ieri: Agenda 1974
Trent’anni
fa lo striscione che apriva la manifestazione dell’8 marzo a Roma aveva lo
slogan Siamo più della metà e non contiamo niente e tante, nel 1974, furono le
mobilitazioni delle donne per modernizzare il paese: il no al referendum di
abrogazione della legge sul divorzio, l’abrogazione degli articoli del codice
Rocco che inscriveva l’aborto nei reati contro la stirpe, la riforma del
diritto di famiglia.
Con
le forme comunicative più varie – girotondi alle manifestazioni, incontri
all’Università, digiuni e sit in piazza, spettacoli nei quartieri e al
mercato, Convegni con ospiti internazionali, pubblicazioni di riviste e
ciclostilati - il movimento femminista ha dato voce alla necessità di ribaltare
l’oppressione secolare sul genere femminile, provocando su tanti temi -
sessualità, autodeterminazione, famiglia, lavoro e relazioni – cambiamenti
epocali.
Roma
è stata la punta del “femminismo di piazza”: vi si svolgevano, da Piazza
Farnese a Piazza Navona, dal Colosseo ai giardinetti, da Via Cavour a Piazza
Venezia, manifestazioni e sit in; ma è stata anche laboratorio di progettualità
che ha dato i suoi frutti successivamente.
Contestualizzata
negli avvenimenti generali che segnarono il paese e la città, la mostra è
pertanto anche una rappresentazione della cronaca di un anno di questa città,
vissuta con un’ottica particolare, lo sguardo ribelle, ironico e riflessivo di
quella metà che non contava (non conta?) niente.
Ultimo
aggiornamento 25 Ottobre 2005 - Last
Update 25 October 2005