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Monika Treut |
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Attiva e prolifica regista, sulla
scena da oltre quindici anni, Monika Treut può essere considerata
una delle autrici più interessanti e dissacranti del cinema
indipendente. Come scrisse un critico, "faceva film gay ancor prima che
qualcuno si fosse preso la briga di inventare il cinema gay".
Dopo aver lavorato per anni alla produzione di video, Treut ha realizzato il suo primo film nel 1985: "Seduction: The Cruel Woman" - codiretto da Elfi Mikesch - fu proiettato al Festival del cinema di Berlino. Di quella prima contestata visione Treut ricorda : "Fu una specie di incubo, e ancora oggi non è facile per me ricordarlo. I biglietti andarono esauriti perché se n'era fatto un gran parlare ma non so che cosa la gente si aspettasse...il pubblico impazzì e ci attaccò violentemente. Parlarono solo le persone a cui il film non era piaciuto per niente. Tutti uomini. Fu una reazione decisamente folle!". I successivi film furono girati prevalentemente negli Stati Uniti. Tra i tanti: "La macchina delle vergini", odissea sessuale di una giovane donna tedesca e della sua fallimentare ricerca dell'amore romantico; "Female Misbehavior", ironica carrellata sulle 'cattive ragazze' con l'hobby di provocare, prime tra tutte Annie Sprinkle, ex pornostar impegnata in performance sessuali davanti a un pubblico pagante e Camille Paglia, balzata agli onori della cronaca per il suo controversissimo libro "Sexual Personae"; e infine l'ultima ma già famosissima fatica, "Gendernauts", ritratto del transgender e dei suoi protagonisti, ennesima provocazione di una regista che dello stuzzicare l'ignaro pubblico sembra sempre aver fatto l'unico sentitissimo scopo della propria vita e della propria arte.
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